Leggere o ascoltare? Con il Braille sei tu che decidi, con l’ascolto le voci raccontano. Di Daniela Bottegoni

Daniela Bottegoni, fondatrice del Museo Omero

Ascolta il vocale (mp3, 1,6MB)

Ho sempre amato leggere. Il libro è importante. Con il Braille si legge in modo personale. Si decide quando interrompere. Ci si coinvolge anche fisicamente, perché presuppone un atteggiamento, uno spazio, un posizionamento. Con l’ascolto del libro parlato e con la continuità della voce, le cose cambiano. Molto dipende dal tipo di voce. La qualità, il tono, il suono. Non tutte le voci infatti sono fonogeniche. L’ideale è quando c’è un’alternanza di voci: una femminile con una maschile. O anche più voci che intervengono in un racconto. Il libro parlato è stato fondamentale. Posso dire che ho letto tanto ascoltando voci.

Non sempre le voci erano ideali. Anzi alcune non lo erano affatto. Ma il libro ascoltato mi piaceva e mi piace ancora. Se la lettura è personalizzata e la voce cadenzata, il ritmo viene mantenuto ed ascolti con grande piacere. Il libro parlato è una realtà consolidata che è cresciuta negli anni, così come sono cresciuti in numero e in qualità anche quanti ne fanno uso. Ma ancora nulla a che fare con quelle voci meravigliose che hanno popolato la mia giovinezza.
Tra quelle più amate Lydia Simoneschi, la voce che doppiava Ingrid Bergman; Emilio Cigoli, voce di John Wayne e Gregory Peck; Michele Kalamera per Clint Eastwood nell’Ispettore Callaghan; fino a Giancarlo Giannini e Luca Ward. Sì certamente queste sono le voci che più mi hanno appassionato. Non solo voci ma personaggi, storie, cultura.

Voci che poi ritrovi alla radio e al cinema, che mi piace ancora molto. Voci che possono accompagnarti e che entrano nella tua mente e nella tua fantasia. La voce per chi non vede è uno sguardo sonoro, che con una tonalità, una pausa, un sospiro si sofferma e induce ad osservare meglio per capire di più. Può far sorridere ed anche ridere; oppure commuoverti. La voce entra sempre nella quotidianità e ne determina la vivacità e a volte ne decide l’esito.
Un mio sogno è questo: sarebbe meraviglioso ascoltare il racconto, ma diciamo pure la descrizione vocale e il commento critico di un’opera d’arte, come ad esempio una scultura. Magari accompagnata da una lettura.