Libri tattili, storie da costruire e da toccare alla scuola in ospedale del Salesi

9 e 21 novembre 2011.
Scuola in Ospedale e scuola media Pascoli di Ancona.

Il Museo Tattile Statale Omero partecipa al Progetto europeo Comenius - Open the box (biennio scolastico 2010/2011 e 2011/2012) che coinvolge le scuole in ospedale di Belgio, Svezia e l'Italia con l'Ospedale Salesi di Ancona.

Il progetto è articolato in attività che hanno per tema i cinque sensi: il Museo Tattile Statale Omero di Ancona è stato chiamato ad intervenire nella fase dedicata al Tatto. Lo staff dei Servizi Educativi del Museo, in collaborazione con la Prof. Stefania Bevilacqua, ha ideato e progettato un'attività laboratoriale focalizzata nella costruzione di un libro tattiIe, ovvero un libro che ha immagini che possono essere toccate perché realizzate con materiali diversi.

Mercoledì 9 novembre 2011 il laboratorio è stato proposto alla scuola in Ospedale del Salesi coinvolgendo 10 ragazzi tra i 6 e i 12 anni. Una valida occasione per lavorare contemporaneamente alla classe terza E della Scuola Media "Pascoli" di Ancona grazie ad un collegamento in videoconferenza: gli alunni hanno avuto l'opportunità di vedersi, presentarsi e confrontarsi sui lavori realizzati. Hanno esplorato alcuni libri tattili realizzati dal Museo, hanno avuto un primo approccio con il Braille e successivamente hanno costruito il loro primo libro tattile trasformando materiali vari - carte, plastica, sughero, etc. - in protagonisti di originali storie e poesie, incollandoli e rilegandoli su supporti di cartone.

Martedì 22 novembre 2011 Manuela Alessandrini del Museo Tattile Statale Omero parteciperà ad una tavola rotonda organizzata presso la Scuola Media "Pascoli" di Ancona, presentando la relazione "Il libro tattile come strumento didattico" ad alcuni rappresentanti e operatori del Belgio (Paese coordinatore del progetto) e della Svezia che lunedì 21 novembre 2011 visiteranno il Museo, modello internazionale di accessibilità all'arte.

L'entusiasmante risposta dei bambini e dei ragazzi coinvolti ha spinto le referenti del progetto a voler continuare anche in futuro la collaborazione con il Museo Omero per prossime attività didattiche.