Il Museo Omero a Napoli: circa 800 visitatori in una sola settimana

Un visitatore esplora tattilemnte la scultura Nonna del sud

Si è conclusa con grande successo la Mostra "Toccare l'arte Vedere con le mani" tenutasi presso il Monastero di Santa Chiara di Napoli dal 14 al 21 marzo. Mostra resa possibile dalla collaborazione tra il Centro Servizi per il volontariato di Napoli, l’Unione Nazionale Volontari pro ciechi di Napoli e il Museo Tattile Statale Omero di Ancona.
Per la prima volta a Napoli è stato possibile fruire l’arte senza barriere, senza divieti, un progetto di cui il Museo Omero da lungo tempo si è fatto promotore.

Gli accessi sono stati di gran lunga superiori alle aspettative: si parla di circa 800 visitatori tra vedenti e non.
Numerosi gruppi di non vedenti, scolaresche di tutte le età compresi gruppi universitari e turisti si sono avvicinati a questa singolare esperienza con curiosità, poi rimanendo affascinati da questo diverso modo di avvicinarsi all’arte.Non pochi sono stati i giovani napoletani che sono accorsi per motivi legati alla loro esperienza di studio.

Come guida della mostra ho potuto osservare le più diverse reazioni dei visitatori vedenti bendati, privati, cioè, temporaneamente del senso che più viene usato nella vita quotidiana: la vista. C’è stato chi aveva paura anche di camminare, chi invece è riuscito a fidarsi totalmente di chi li accompagnava; chi riusciva a capire poco di ciò che toccava e chi invece procedeva spedito nel rapportarsi ad una fruizione tattile dell’opera d’arte.
In molti hanno percepito una disuguale collocazione spaziale delle sculture, presentate in mostra, e una diversa dimensione delle stesse tra il momento dell’investigazione tattile e quello dell’esplorazione visiva.

Molti dei non vedenti venuti al chiostro di Santa Chiara avevano già visitato il Museo Omero di Ancona, quindi già educati ad un uso del tatto in funzione della percezione estetica dell’opera d’arte. Questi più di altri, senza dubbio, sono riusciti a godere della bellezza dell’"arte toccata", più di altri hanno mostrato sensibilità e voglia di approfondire il tema trattato.
Importante è stato l’intervento dei volontari dell’l’UNIVOC di Napoli che mi hanno aiutato ad accompagnare i visitatori in questo viaggio, in qualche modo, fantastico.

Un ringraziamento speciale ai frati di Santa Chiara che molto curiosi hanno visitato la mostra con grande interesse.

Un’esperienza assolutamente positiva da ripetere e da estendere anche ad altri luoghi.

Oriana Siviello (Napoli, 11.04.2008)

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