Opera: Stanza segreta

Scultura originale

Stanza segreta

Originale

Autore
Paolo Annibali
Data
2008
Periodo
Contemporaneo
Dimensioni
32 cm in altezza, 32 cm in larghezza, 20 cm in profondità
Tecnica
modellatura a mano libera, pittura, patinatura
Materiale
terracotta
Spazio
'900 e Contemporaneo

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“Impastano acqua e terra, il bambino e lo scultore, assorti nella beatitudine di suscitare una forma. Poi lo scultore accosta il fuoco, che rapprende invece di sfasciare, asciuga invece di arrostire”, Erri de Luca.

Stanza segreta è una scultura in terracotta realizzata nel 2008 da Paolo Annibali, parte di una serie di 4 opere tutte dello stesso formato esposte al Museo Omero. Lo scultore ha utilizzato un blocco di terracotta (alto e largo circa 30 cm, profondo 18 cm) e l’ha scavato sul lato frontale per ricavarne una scena teatrale.

La terracotta è collocata all’interno di un contenitore di legno grigio, aperto sul davanti.
La scena è ambientata all’interno di una stanza di cui sono delineate tre pareti e il pavimento. La parete di fondo è interamente occupata da tre aperture: un’alta porta al centro e due finestroni laterali. Dietro di essi si può percepire il fitto di un bosco, rappresentato da otto vicini tronchi d’albero.
Sulla parte di sinistra della stanza è appoggiato un uomo, in piedi. Possiamo percepirlo nella sua tridimensionalità.
Il busto è leggermente chino in avanti, il piede destro è appoggiato alla parete, e le braccia sono incrociate sul petto, in un gesto di chiusura, difesa e timore. Il viso e lo sguardo sono rivolti verso la minaccia del bosco, i cui rami spogli sembrano entrare nella stanza dalle finestre.

Il tema degli elementi naturali visti come minaccia nei confronti dell’uomo è una costante in queste sculture di Annibali, insieme al tema della soglia, di porte e finestre che non si possono chiudere, lasciando l’uomo indifeso di fronte a forze che non può controllare.

La smaltatura dell’intera opera vira sui toni del rosso e del marrone.
La terracotta si presenta al tatto tiepida e ruvida, soprattutto negli angoli non smaltati e in corrispondenza dei tronchi, lungo i quali lo scultore ha inciso linee sottili verticali, a ricordare la corteccia.

Con l’argilla Annibali mostra di avere un’affinità particolare; è un materiale che ha una tradizione antichissima, legato da sempre al lavoro dell’uomo, oltre che a quello dello scultore: “la terracotta, afferma, più che la scultura greca, ricorda la fragilità di quella etrusca, dove la vulnerabilità dell’esistenza era regolata da un senso oscuro della fortuna”.

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