Opera: Rocca Costanza, in terracotta

Modello architettonico

Rocca Costanza, in terracotta

Modello architettonico

Realizzato da
Istituto Statale d'Arte "Mengaroni"
Dimensioni
10 cm in altezza, 47 cm in prfondità, 36 cm in larghezza; scala 1:500
Tecnica
modellazione, smaltatura
Materiale
ceramica
Spazio
Deposito

Originale

Autore
Luciano Laurana
Data
1474 - 1483
Periodo
Rinascimentale
Luogo
PesaroSi apre in una nuova finestra

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“Cominciorno poi gli ingegni degli uomini, spaventati dalla ferocia delle offese, ad aguzzarsi a’ modi delle difese, rendendo le terre munite con argini con fossi con fianchi con ripari con bastioni”, Francesco Guicciardini in “Storie d’Italia”.

Così scrive Francesco Guicciardini in “Storia d’Italia”, in merito allo sviluppo dell’architettura militare. E proprio per esigenze militari fu costruita Rocca Costanza, imponente opera di fortificazione della città di Pesaro che deve il nome a Costanzo Sforza, uomo militare e signore della città dal 1473.

Il modello della Rocca conservato al Museo Omero è stato realizzato in ceramica dall’Istituto Statale d’Arte “Mengaroni” di Pesaro nell’ambito del progetto “Arte dentro l’Arte”.

Lungo 47 centimetri, riproduce la Rocca nelle sue forme essenziali senza il contesto: quattro possenti torrioni cilindrici si innalzano ai quattro angoli di un quadrilatero e sono collegati fra loro da cortine murarie, cioè mura che circondavano e proteggevano il cortile interno. Sono percepibili, lungo le cortine, numerose feritoie e finestre. Un ponte si allunga di fronte al portone d’ingresso.

A Pesaro i visitatori sono accolti da un modellino in acciaio della Rocca per comprendere la struttura complessiva dell’edificio.

La Rocca presenta dunque tutti gli elementi caratteristici di un’architettura militare del 1400, concepita secondo le necessità di una città di pianura, avvicinabile per tipologia alla Rocca Roveresca di Senigallia e alla Rocca di Ravaldino di Forlì. Fu anche residenza privata della famiglia Sforza. La struttura non manca di eleganza evidente nella regolarità e geometria della costruzione.

Il progetto, iniziato nel 1474 ad opera dell’ingegnere Giorgio Marchesi da Settignano, fu proseguito dal celebre architetto dalmata Luciano Laurana, la cui presenza a Pesaro è testimoniata da diversi documenti databili tra il 1476 il 1479 per l’acquisto di materiali edilizi destinati alla fortezza. Subito dopo la morte del Laurana, nel 1479, i lavori furono portati avanti da Cherubino di Giovanni da Milano che terminò la costruzione nel 1483.

L’edificio col tempo fu notevolmente modificato e restaurato più volte, passando dal dominio sforzesco a quello dei Della Rovere a quello pontificio e trasformandosi da fortezza militare ad alloggio per le truppe pontificie fino ad essere, dal 1864 al 1989, un carcere.