Opera: L’arte della navigazione a remi, formella del campanile di Giotto
Copia di scultura

Copia
- Dimensioni
- 44 cm in lunghezza circa (lato)
- Tecnica
- calco al vero
- Materiale
- gesso alabastrino
- Spazio
- Medievale e '400
Originale
- Autore
- Andrea Pisano
- Data
- 1337 - 1341
- Periodo
- Gotico
- Dimensioni
- 44 cm in lunghezza circa (lato)
- Materiale
- marmo
- Luogo
- Firenze, Museo dell'Opera del DuomoSi apre in una nuova finestra
Descrizione
“Questo si vede in Andrea Pisano, il quale, esercitando la scultura nel tempo di Giotto, fece tanto miglioramento in tal arte, che e per pratica e per studio fu stimato in quella professione il maggior uomo che avessino avuto insino ai tempi suoi i Toscani”, Giorgio Vasari, “Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti”.
L’opera di forma esagonale è una copia da calco al vero, in gesso alabastrino, della formella realizzata tra il 1337 e il 1341 da Andrea Pisano e dalla sua bottega per la decorazione del primo ordine del lato est del Campanile di Giotto a Firenze.
Lunga 44 cm circa, raffigura in primo piano una piccola imbarcazione che occupa tutta la parte orizzontale della scena.
All’interno della barca ci sono tre figure: due marinai intenti a remare e un passeggero, seduto alle loro spalle, con folta barba e capigliatura, con indosso una tunica e in mano dei rotoli. L’iconografia rimanda alla scena evangelica di Gesù in barca con due discepoli.
Nel punto in cui la linea obliqua del remo incontra quella orizzontale del mare si concentra tutta l’energia e il senso del movimento dell’intera rappresentazione. A dare profondità alla scena c’è uno sfondo lavorato a gradina e lasciato volutamente grezzo quasi a voler rappresentare la lontananza di un cielo stellato.
La costruzione del campanile fu iniziata da Giotto nel 1334 quando fu nominato architetto della grande fabbrica di Santa Maria del Fiore a Firenze. Il Campanile fu una delle grandi novità: un’alta e imponente torre quadrata, con massicci contrafforti alla base e una serie di bifore che alleggeriscono, verso l’alto, l’intera struttura.
Giotto morì quando la costruzione del Campanile era appena iniziata, ma fece in tempo a dare preziosi consigli ad Andrea Pisano e alla sua bottega nella produzione delle formelle che decorano il primo piano del Campanile.
Caratterizzate dalla forma pulita dell’esagono e da composizioni chiare ed articolate, sono da intendersi come una sorta di annuncio del primo Rinascimento. Le ventisei formelle scolpite a rilievo su marmo, disposte lungo le quattro facce del Campanile, sono un vero e proprio racconto tramite immagini: un viaggio nel tempo per esaminare la storia del lavoro, del progresso dell’uomo attraverso le arti e le scienze.