Opera: Vespa

Oggetto di Design

Vespa

Originale

Spazio
Collezione Design
Designer
Corradino D'Ascanio
Azienda
Piaggio
Data
1946
Periodo
Novecento
Produzione
attualmente in produzione
Dimensioni
80 cm in altezza
Materiale
Metallo verniciato, gomma, cavi elettrici
Sezione
viaggiare
Premi
Menzione d'onore alla 27° Edizione del Compasso d'Oro

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“È […] il primo esperimento di Corradino d’Ascanio su un veicolo da terra, proprio lui, l’ingegnere del cielo; proprio lui, che di motori dichiarava di non essersi mai veramente interessato”, Chiara Alessi.

È il 1946: gli italiani scelgono di lasciare la monarchia. La Repubblica promulga la Costituzione. Sempre nel 1946 nasce la Vespa, con una storia lunga quanto la Repubblica italiana.

Ernesto Piaggio, nell’onda dell’entusiasmo dell’Italia che riparte nel dopoguerra, ha l’intuizione di dar forma alla ritrovata energia spostando la ricerca della Piaggio da velivoli e natanti ad una motocicletta, che possa essere usata da chiunque sulle strade che vengono ricostruite e che riconnettono il paese.

Corradino d’Ascanio, l’inventore del primo elicottero, lavora sul prototipo di Vespa avendo in mente una scocca che sia simile a un’automobile. Una carrozzeria, pulita ed elegante, che nasconde la meccanica all’interno della livrea metallica e che ha i comandi sul manubrio, ad esclusione del freno posteriore, a pedali. Eleganza, velocità e divertimento sono tra i fattori che guidano il progetto. In collezione è presente una Vespa  modello 150 “Struzzo” (VL3T) del 1956 di colore bianco.

Nonostante costituisca un’assoluta novità che segnerà la storia si ritrovano le linee tipiche dell’azienda, come dice Chiara Alessi: “la forma però conserva i tratti aerodinamici del passato glorioso di Piaggio. Sarà per questo o per il suo celebre ‘vitino da Vespa’ che porta questo nome.”

Audio racconto: parole di Chiara Alessi, voce Gianluca Paliotti

Vespa n° 1 – durata 0:28
Biografia sonora dell’oggetto a cura di Paolo Ferrario

Approfondimenti: la Vespa ha un suo sito dedicato