Opera: San Giovannino
Scultura originale

Originale
- Autore
- Arturo Martini
- Data
- 1935 - 1987
- Periodo
- Novecento
- Dimensioni
- 47,5 cm in altezza, 17 cm in larghezza, 11 cm in profondità
- Tecnica
- fusione, patinatura
- Materiale
- bronzo
- Spazio
- '900 e Contemporaneo
Descrizione
“Opera dove c’è un niente, come una potenza naturale”, Arturo Martini.
Esistono due bronzi, ricavati dall’originale in gesso, conservati in collezioni pubbliche: il primo fu acquistato nel 1936, alla Biennale di Venezia, dal Comune di Genova per la Galleria d’Arte Moderna; il secondo è stato donato nel 1961 alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino da Mario Gromo. Martini tornava con questo lavoro al tema, altre volte affrontato, del Pastore, un soggetto sviluppato una prima volta nel 1923 con il titolo di Sacrificio o Pastor fido. Il Pastore che stringe al petto l’agnellino smarrita era il tema prescelto, ma espressivamente voleva creare l’immagine di una umanità primordiale, di un ritorno ai grandi valori dell’arcaismo.
La modellazione è accurata, raffinata nella resa delle forme, affusolate, e attenta a rendere i particolari più significativi: la povertà essenziale del drappeggio, i capelli che si fondono e confondono con la lana dell’agnello. Così le linee verticali su cui è costruito il lavoro si annodano all’altezza del petto a costituire una specie di pausa – una mano impugna il bastone, entrambe stringono al petto l’angnello – una pausa di affetto verso l’agnellino (come nel Buon Pastore), ma anche di attesa verso qualcosa di indefinito e di indefinibile, come nei sognanti protagonisti delle terrecotte, ma con una intonazione più lirica anziché drammatica. Recentemente, l’opera è stata nominata con il titolo di San Giovannino; ma si tratta di una titolazione che, per quanto vada incontro all’esigenza di sottolineare la genericità della motivazione iconografica e l’importanza del richiamo all’antico, avvertibile nella eleganza allungata delle forme, va considerata come indebita, in quanto lo stesso Martini le ha sempre attribuito il titolo di Pastore.