Opera: Zeus o Poseidone di Capo Artemisio

Copia di scultura

Poseidone di Capo Artemisio

Copia

Dimensioni
209 cm in altezza
Tecnica
calco al vero
Materiale
resina
Spazio
Greco e Romano

Originale

Data
480 - 470 a.C.
Periodo
Greco
Dimensioni
209 cm in altezza
Materiale
bronzo
Luogo
Atene, Museo Archeologico NazionaleSi apre in una nuova finestra

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“Abitava in fondo al mare e comandava sui mostri marini e sulle tempeste, rappresentato spesso su un carro trainato da tritoni e cavalli con un tridente nella mano destra”, Cicerone dal “De Natura Deorum”.

Il Poseidone o Zeus di Capo Artemisio, databile attorno il 460 avanti Cristo, rappresenta una delle poche opere scultoree in bronzo di età severa arrivate sino ai nostri giorni in buono stato di conservazione. Al Museo Omero ne è presente una copia in resina con fibra di vetro.

La scultura originale, attribuibile forse allo scultore greco Kalamides, è stata ritrovata in due frammenti tra il 1926 e il 1928 presso Capo Artemisio (la punta nord dell’isola di Eubea nel mar Egeo). Potrebbe rappresentare Zeus o più probabilmente Poseidone: nel luogo del ritrovamento si svolgevano riti legati al culto del dio del mare.

La divinità è colta nel momento di scagliare il tridente o il fulmine, elemento iconografico, purtroppo non conservato.

La figura è eretta, con gambe, petto e braccia rivolte verso chi guarda. Le gambe, leggermente flesse, sono divaricate per trovare il giusto equilibrio. Le braccia sono sollevate quasi a formare una croce: il sinistro è teso in avanti, come a prendere la mira, mentre il destro è flesso come se stesse per scagliare il tridente. Lo sguardo è rivolto in avanti, il volto teso e impassibile, concentrato nell’azione che sta per compiere. La barba è definita tramite riccioli allungati e sinuosi, che incorniciano con un ritmo decorativo il viso. Molto probabilmente in origine gli occhi erano costituiti da pasta vitrea o pietre dure policrome incastonate. L’opera non sembra pensata per esser vista solo da un lato: infatti anche i muscoli della schiena e delle spalle sono modellati in maniera accurata.

La statua testimonia l’alto livello di modellazione della forma umana a cui erano giunti gli scultori greci in età severa, seppur non rivela la tensione del movimento repentino e violento che si appresta a compiere, risultando immobile. Tra le caratteristiche della scultura greca di età severa: il massiccio uso del bronzo e l’antichissima tecnica della fusione a cera persa.