Opera: David di Michelangelo

Copia di scultura

David di Michelangelo (copia ridotta in gesso)

Copia

Dimensioni
150 cm in altezza; versione ridotta con libere interpretazioni
Tecnica
calco
Materiale
gesso alabastrino
Spazio
Rinascimentale

Originale

Autore
Michelangelo Buonarroti
Data
1501-1504
Periodo
Rinascimentale
Dimensioni
520 cm in altezza
Materiale
marmo
Luogo
Firenze, Galleria dell'AccademiaSi apre in una nuova finestra

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“E certo chi vede questa non dee curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o negli altri da qual si voglia artefice…”, Giorgio Vasari – Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri (1568).

L’opera a cui si riferisce Vasari è il celebre David di Michelangelo. Commissionato dai consoli dell’Arte della Lana per Santa Maria del Fiore egli vi lavorò strenuamente tra il 1501 e il 1504.
Dopo un consulto tra i maggiori artisti presenti a Firenze, l’opera venne collocata nel 1504 di fronte al Palazzo della Signoria, davanti a Palazzo Vecchio, come simbolo delle libertà repubblicane.

Al Museo Omero è esposta una copia in scala ridotta di 150 centimetri utile a leggere tattilmente la figura nel suo insieme; accanto è presente la copia della sola testa a grandezza naturale, che permette di comprendere la maestosità dell’originale.
Michelangelo rappresenta l’eroe biblico come un giovane atleta nel pieno delle forze mentre si appresta alla lotta, prima di scagliare il sasso contro il gigante Golia.

David nudo, è in piedi, scolpito in una posa che ricorda la statuaria classica, impostata su una struttura ad x, cioè a chiasmo. Le gambe sono leggermente distanziate tra loro, la destra è verticale e regge il peso del corpo, mentre la sinistra, piegata, compie un passo in avanti. Il braccio destro è lungo il fianco, mentre il sinistro, leggermente avanzato, è piegato verso la relativa spalla e tiene con la mano il laccio della frombola, un’arma da lancio simile ad una fionda. L’altra estremità di questo strumento, una striscia di cuoio che passa dietro la schiena del David, è tenuta dalla mano destra. È qui che il David ha nascosto il sasso con cui si appresta a colpire Golia.
La testa, dai capelli folti e mossi, è ruotata verso sinistra, gli occhi sono aperti, lo sguardo fisso e concentrato, le sopracciglia corrugate, come se stesse studiando l’avversario prima di scagliare il colpo.

Nell’originale, che risplende per levigatezza, Michelangelo ha reso con grande attenzione i dettagli che rivelano la tensione e l’energia del giovane: le vene gonfie, i muscoli contratti, le sopracciglia aggrottate e le narici dilatate.
David è riconoscibile solo per la presenza della fionda e del sasso, mentre mancano i suoi tipici elementi iconografici: la testa mozzata di Golia e la spada.
La figura del pastorello adolescente dell’Antico Testamento è stata trasformata da Michelangelo in un eroe dalla muscolatura poderosa. La nudità e la forza fisica associano l’immagine del David a quella di Ercole, onorato a Firenze come simbolo delle virtù civiche dell’Ira, dell’Accortezza e del Coraggio: massime Virtù della Repubblica fiorentina appena costituita, dopo la cacciata dei Medici.

Il David però celebra soprattutto l’ideale primo dell’Umanesimo, cioè la grandezza e la dignità dell’uomo. Il colossale David, alto più di quattro metri, fu ricavato da un monolite di marmo statuario abbozzato quarant’anni prima da Agostino di Duccio che abbandonò il gigantesco blocco di marmo con scalpellature e parti così mal riuscite, che per molti anni nessuno scultore osò mettervi mano. Solo Michelangelo riuscì in un’impresa che a tutti sembrava impossibile.

Ascolta l’audio: Michelangelo Buonarroti (puntata “Toccare l’arte alla radio” del 30 aprile 2020)