Opera: Danzatrice di Berlino

Copia di scultura

Suonatrice danzante di flauto (copia in gesso)

Copia

Dimensioni
125 cm in altezza, 55 cm in larghezza, 46 cm in profondità
Tecnica
calco al vero
Materiale
gesso alabastrino
Spazio
Greco e Romano

Originale

Data
II secolo d.C.
Periodo
Romano
Dimensioni
125 cm in altezza
Materiale
marmo
Luogo
Berlino, Pergamon MuseumSi apre in una nuova finestra

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“Sempre ci è cara la cetra, le mense e le danze”, Omero, dal Libro Ottavo dell’Odissea.

“Berliner Tänzerin”, in italiano “Danzatrice di Berlino”, è una scultura in marmo pario della Collezione di antichità dei Musei statali di Berlino. Copia romana del secondo secolo dopo Cristo di un originale della fine del secondo secolo avanti Cristo, la statua è stata acquistata a Roma nel 1874 dallo scultore Michael Spiess per i musei di Berlino. Presso il Museo Omero ne è esposta una copia da calco al vero in gesso.

La scultura è alta 120 centimetri e rappresenta una donna nell’atto di danzare. La statua, trovata in condizioni frammentarie, è priva di testa e braccia. Il corpo, morbido e flessuoso, disegna una curva che dal fianco sinistro sale fino alle spalle, spinte sulla destra. Le braccia mancanti, presumibilmente, si alzavano verso sinistra. La gamba destra è leggermente piegata al ginocchio e il piede poggia appena la punta a terra: questo è rivestito da un sandalo infradito.
La figura è avvolta in un chitone, una tunica di stoffa leggera indossata nella Grecia antica, lungo fino alle caviglie, ricco di pieghe, e stretto sotto i seni da una cintura. L’abito scopre la spalla ed il seno destro. Dietro la gamba sinistra è presente un tronco che funge da sostegno, chiamato plinto.

L’interpretazione della statua è ancora oggi controversa: potrebbe essere una menade (seguace del dio Dioniso) o una suonatrice di flauto, ma la mancanza degli arti e di vari attributi che la contraddistinguono rende difficile la sua identificazione.

Dell’originale sono state trovate diverse repliche. Accanto a quella berlinese, la figura più completamente conservata è quella che proviene da Villa Adriana a Tivoli, sempre priva di testa e dei due avambracci. Rimane ignoto il nome dello scultore, ma l’interessamento dell’artista a riprodurre il movimento con una torsione accentuata per rendere il corpo vivace e saltellante, ci aiuta a datare la scultura al periodo Ellenistico.