Mostra “La materia, il sogno. Girolamo Ciulla”

Dal 15 luglio al 30 settembre 1998
Ancona, Museo Omero

"L'aria che vediamo circolare nelle sculture di Girolamo Ciulla è quella che passa dalle labbra di un bambino sospeso, come un'ape sul fiore, alla bocca della propria madre. Da lui l'ornamento è cancellato a favore di pochi simboli: perché Ciulla fa germogliare i sentimenti" Giorgio Soavi.

La mostra dedicata a Girolamo Ciulla che espone per la prima volta in uno spazio museale pubblico, offre alle sculture dell'artista una sede espositiva quanto mai appropriata capace di amplificare il valore tattile proprio dell'arte plastica. L'eccezionale serie di opere in marmo e travertino mostra come la vicenda artistica di Ciulla si dispieghi attorno a valori imprescindibili, quali la memoria e il sogno.
I soldati, i guerrieri e le totemiche figure femminili preservano negli occhi un tempo sospeso, immoto e su di loro aleggia potente il fantasma di una dolce, estenuata malinconia.

Attraverso reminescenze di antiche sculture sicule ed etrusche, Ciulla riesce a coniugare la solennità arcaica del mito 'recuperato' con il palpito del quotidiano, con la fugacità del vivere comune, creando un senso di straniamento che è il cuore stesso della sua scultura.
"A ben guardare - scrive Roberto Farroni - Ciulla fa l'unica cosa che si può fare con il mito; non lo spiega e neppure lo racconta; lo reinventa, caricandolo di quell'empito di desideri e di necessità di distacco, che sono propri dell'uomo di oggi. Ed essendo un figlio del Mediterraneo, lo sa fare, lo fa bene, perché gli è sufficiente guardare se steso, affidarsi alla propria capacità d'invenzione e di narrazione, per ritrovare la via del tempo e riannodare il filo interrotto".