Opera: Lionello D’Este

Rilievo da dipinto

Lionello D’Este (copia in gesso)

Realizzato da
Istituto Cavazza, Bologna
Dimensioni
28 cm in altezza, 19 cm in larghezza
Tecnica
modellazione, calco
Materiale
gesso alabastrino; traduzione tridimensionale
Spazio
Dipinti

Originale

Autore
Pisanello
Data
1441 circa
Periodo
Rinascimentale
Dimensioni
28 cm in altezza, 19 cm in larghezza
Materiale
tempera su tavola
Luogo
Bergamo, Accademia CarraraSi apre in una nuova finestra

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“Aveva un modo di parlare dolce, la fronte serena, gli occhi allegri, e si muoveva sempre con assoluta compostezza, avvenente com’era”, Angelo Decembrio.

Angelo Decembrio con queste parole tratteggia la figura del Marchese Lionello d’Este, il cui Ritratto fu dipinto da Pisanello nel 1441. Al Museo Omero è esposto una traduzione tridimensionale del dipinto a tempera, realizzata in gesso, in scala 1:1, dal Museo Tattile Anteros.
La traduzione tridimensionale permette anche alla persona non vedente di apprezzare forme e dimensioni del dipinto, che è una tempera su tavola, pur essendo presenti alcune differenze rispetto all’originale.

Lionello è ritratto dal profilo destro e a mezzobusto, posa tipica nelle raffigurazioni della medaglistica. La sua figura emerge da uno sfondo che per la metà superiore si presenta neutro, mentre quella inferiore è occupata da un roseto.

La sagoma di Lionello è circondata da un sottosquadro, che permette alla mano di afferrare e seguire con sicurezza i margini della figura principale. I capelli del marchese sono pettinati in un acconciatura detta “a scutella”, con le ciocche corte e ondulate che seguono il profilo della nuca.

Seguendo con la mano il profilo del viso si può notare il naso leggermente arcuato ed il labbro inferiore sporgente. La veste è caratterizzata da una decorazione a elementi floreali, che nella traduzione a rilievo è stata volutamente accentuata rispetto al dipinto per favorirne l’esplorazione tattile. I bottoni sul bavero e le pieghe verticali della camicia impreziosiscono l’abbigliamento del soggetto, caratterizzato da un decorativismo ancora legato allo stile gotico internazionale.
Il pittore aveva posto grande cura anche nei dettagli delle rose alle spalle di Lionello, alcune delle quali sono schiuse, altre ancora in boccio.

Su questo stesso soggetto si cimentarono sia Pisanello che Jacopo Bellini, che venne dichiarato vincitore della sfida da Niccolo II d’Este, padre di Lionello.