Opera: L’arte dell’edilizia, formella del campanile di Giotto

Copia di scultura

L’arte del costruire formella del campanile di Giotto (copia in gesso)

Copia

Dimensioni
44 cm in lunghezza circa (lato)
Tecnica
calco al vero
Materiale
gesso alabastrino
Spazio
Medievale e '400

Originale

Autore
Andrea Pisano
Data
1337 - 1341
Periodo
Gotico
Dimensioni
44 cm in lunghezza circa (lato)
Materiale
marmo
Luogo
Firenze, Museo dell'Opera del DuomoSi apre in una nuova finestra

Foto: Maurizio Bolognini. Proprietà: Archivio Museo Tattile Statale Omero.

Descrizione

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza”, Marco Vitruvio Pollione, De Architectura.

Teorici e grandi maestri del passato si sono dedicati all’arte dell’edilizia, soggetto della presente formella esagonale. Lunga circa 44 centimetri, è una copia da calco al vero, in gesso alabastrino, dell’opera realizzata nella prima metà del ‘300 da Andrea Pisano e dalla sua bottega per decorare il Campanile di Giotto, ovvero del Duomo di Firenze.
L’originale si trova al Museo del Duomo perché tutte decorazioni scultoree del campanile sono state sostituite da copie per motivi conservativi. La formella occupava il primo ordine, lato sud, dedicato al racconto del lavoro.

L’esagono è quasi interamente occupato da un muro di mattoni in costruzione dietro a un’impalcatura; in alto, frontale, il capomastro, con le sembianze del Cristo: ha capelli e barba lunghi e la mano destra sollevata per dare le direttive a due muratori sul ponteggio. Questi sono ritratti di profilo, posti alle estremità laterali del muro, intenti ad eseguire le istruzioni. L’evidente sproporzione tra le figure, piccoli i muratori e molto più grande il capomastro, traduce iconograficamente l’autorità e il loro valore gerarchico.

A livello tattile, la costruzione e il suo ponteggio, sono ben definiti anche nel dettaglio del mattone.

La costruzione del campanile di Santa Maria del Fiore a Firenze, iniziata da Giotto nel 1334, fu una grande novità. Si tratta di un imponente torre a base quadrata, al contempo elegante e slanciata: è alta 84.70 metri e larga circa 15 metri; è rivestita di marmi bianchi, rossi e verdi come quelli che adornano la Cattedrale. Un’architettura in stile gotico fiorentino con una ricca decorazione scultorea.

Il primo ordine è abbellito da ventisei formelle esagonali scolpite a rilievo su marmo. Un racconto per immagini del progresso dell’uomo attraverso le arti e le scienze: dalle prime attività rispondenti a bisogni naturali (lato ovest), alla raffigurazione dei mestieri frutto dell’incivilimento (lato sud), fino alle attività artistiche (lato est) e intellettuali (lato nord). Il ciclo presenta il tema del lavoro, quale creativa espressione dell’uomo libero e rispecchia il contesto culturale nel quale si inserisce: una città che fiorisce proprio nel Trecento grazie alle attività imprenditoriali e intellettuali cittadine. L’uomo dunque si realizza nel lavoro, alla base della grandezza fiorentina, ma anche di una costruzione cristiana che si eleva verso il cielo e quindi verso Dio.