Mario Bellini

Mario Bellini nasce nel 1935 a Milano e si laurea in architettura nel 1959 presso il Politecnico. Inizia la sua carriera lavorando per La Rinascente, per poi aprire il proprio studio nel 1962. Arredi, sedie, prodotti industriali e per ufficio sono le tipologie di oggetti che rientrano nella sua proficua attività di designer.

Dal 1963, e per ben trent’anni, collabora con Olivetti come responsabile per il disegno industriale. Molti i progetti realizzati per l’azienda piemontese, soprattutto macchine per scrivere e calcolatori. Tra i tanti, è d’obbligo segnalare la Programma 101 (P101) del 1965, passata alla storia come il primo personal computer al mondo collocabile su scrivania e impiegata anche dalla Nasa; la calcolatrice elettronica portatile Divisumma 18 del 1973; la macchina per scrivere elettronica portatile ETP 55 del 1987.

Oltre a Olivetti, numerose sono le aziende che si avvalgono della collaborazione di Bellini per la progettazione dei propri prodotti: Artemide, Brionvega, Cassina, Rosenthal, Renault, Yamaha e altre. Una lista non esaustiva di creazioni include il tavolo Cartesius per Pedretti-Gavina-Knoll (1960); il mangiadischi portatile Pop GA45 per Minerva (1968); la linea di poltrone imbottite Camaleonda per C&B Italia (1970); il sistema di arredo per ufficio Pianeta Ufficio per Marcatré (1974); la sedia Cab 412 per Cassina (1977). Tra le sue opere di design più recenti e curiose, si ricorda infine l’unione del tavolo La Basilica di Cassina – anch’esso una sua creazione – con un TV Oled arrotolabile di LG, presentato nel 2019 al Salone del Mobile di Milano.

Bellini è presidente dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) dal 1969 al 1971, nonché direttore della rivista di architettura e design Domus tra il 1986 e il 1991. In qualità di docente, insegna e tiene conferenze e seminari nelle più importanti istituzioni accademiche di tutto il mondo.

A partire dagli anni ‘80, è attivo principalmente nel campo dell’architettura in Italia e nel mondo. Alcune delle sue realizzazioni più importanti comprendono il centro esposizioni e congressi di Villa Erba a Cernobbio (1986-1990); il quartiere Portello della Fiera di Milano (1987-1997); il Tokyo Design Center (1988-1992); il Museo della città di Bologna (2003-2012); il padiglione del Dipartimento di arti islamiche al Louvre (2005-2012); la ristrutturazione e riorganizzazione del Terminal T3 dell’aeroporto di Fiumicino (2014-2018).

Bellini si dedica anche all’allestimento di mostre d’arte, tra cui si ricordano “Il Tesoro di San Marco di Venezia” a Parigi e in altri musei del mondo (1984-1987); “Il Rinascimento da Brunelleschi a Michelangelo” a Venezia, Parigi e Berlino (1994-1995); “Giotto, l’Italia” a Milano (2015-2016).
Alla carriera dello stesso Bellini sono state dedicate importanti mostre, come la personale al MoMA di New York nel 1987 e la retrospettiva “Mario Bellini. Italian Beauty” alla Triennale di Milano nel 2017.

Tra gli innumerevoli premi e riconoscimenti ottenuti, Bellini può annoverare il prestigioso Compasso d’oro (vinto per ben otto volte), la Medaglia d’oro dal Presidente della Repubblica per la diffusione del design e dell’architettura nel mondo (2004), la Medaglia d’oro di Benemerenza Civica del Comune di Milano (2011), la Medaglia d’oro alla carriera per l’Architettura della Triennale di Milano (2015). Molte sue opere, inoltre, sono esposte nella collezione permanente del MoMA di New York.

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