Opera: Apollo Strangford
Copia di scultura

Copia
- Dimensioni
- 101 cm in altezza, 39 cm in larghezza, 27 cm in profondità
- Tecnica
- calco al vero
- Materiale
- gesso alabastrino
- Spazio
- Greco e Romano
Originale
- Data
- 500 - 490 sec. a.C.
- Periodo
- Greco
- Dimensioni
- 101 cm in altezza
- Materiale
- marmo
- Luogo
- Londra, The British MuseumSi apre in una nuova finestra
Descrizione
La statua in marmo originale raffigura un giovane in posizione eretta nella posa convenzionale di un kouros. Kouros in Greco significa semplicemente “giovane”. È un termine che descrive un tipo di statua votiva che sotto le sembianze di una figura maschile nuda rappresenta o una divinità pagana o un devoto offerente, e veniva prodotta, utilizzando materiali come la pietra e più avanti nel tempo il marmo, durante l’età Arcaica della Scultura Greca. Comunque, sebbene alcuni possano essere intesi come rappresentazioni di dei o eroi, molti probabilmente rappresentavano guerrieri defunti in battaglia: in questo caso il kouros non era inteso come un ritratto realistico del defunto, ma una rappresentazione idealizzata dei suoi valori e virtù, che venivano raffigurati tramite una bellezza giovane, atletica e il portamento aristocratico. Tali statue possono essere di dimensioni colossali o “piccole”, come in questo caso; inoltre queste figure sono contraddistinte, seguendo precisi criteri geometrici, da una posa anatomica convenzionale, quasi sempre eretta, dove la testa e il corpo possono essere divisi specularmente da una linea centrale, e anche le gambe sono poste rispettando questo concetto di simmetria, con il peso del corpo distribuito ugualmente tra la gamba avanzata e quella arretrata.
Questo kouros fu scolpito verso la fine dell’Età Arcaica, quando l’enigmatico sorriso convenzionale (probabilmente un’espressione simbolica dell’ aretè, virtù greca strettamente collegata con la bellezza, per Platone ordine e armonia, il cui fine prevedeva il formare un’anima bella e un corpo bello, elementi che dovevano coesistere vicendevolmente) fu sostituito da una solenne espressione ai limiti dell’inespressività, che diventerà poi tipica delle figure scultoree prodotte in Età Severa e, soprattutto, Classica. Tuttavia in questo Kouros c’è ancora un suggerimento di sorriso, e nei suoi capelli così come in tutta la figura è visibile un plasticismo riconducibile alla maniera dello stile Ionico ( o scuola Cicladica ): l’elegante figura è caratterizzata da una massa compatta e da un linearismo sinuoso, con la capigliatura che, intrecciandosi alla base del collo, si qualifica formalmente con minuziosi ricci decorativi e stilizzati che vengono ripetuti ritmicamente sulla fronte.
Inoltre questo esemplare presenta una ricerca anatomica abbastanza dettagliata che dimostra la continua ricerca di una rappresentazione del corpo umano sempre più naturalistica: non bisogna dimenticare che i primi kouros avevano un corpo irrigidito e piatto, con una muscolatura appena accennata da linee incise.
Questo “Apollo” Strangford di Londra ha, proprio per la struttura armoniosa del corpo data da un modellato sensibile a morbidi effetti chiaroscurali e dalla testa caratterizzata dalla preziosa capigliatura e l’elegante volto, il suo parallelo nel Kouros (Apollo?) del Ptoion (marmo, cm.103, 510 a.C.circa), del Museo Archeologico Nazionale di Atene. L’opera è nota come Apollo “Strangford” da un precedente proprietario, il sesto Visconte Strangford.