Verso l’universalità dei linguaggi. Un manuale di progettazione del Patrimonio culturale per la formazione ampliata dei tecnici del futuro

di Gabriella Cetorelli (Ministero della Cultura – Comitato Unico di Garanzia) e Luca Papi (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Dipartimento di Scienze umane e sociali, patrimonio culturale).

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Nel 2018 – dopo un lungo percorso avviatosi nel 2008 con l’adozione delle Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale (Decreto Ministeriale del 28 marzo 2008) – si diffondeva una nuova visione del concetto di valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’adozione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche nei luoghi della cultura, che indirizzava musei, monumenti, complessi monumentali, aree e parchi archeologici statali, aperti al pubblico, a eseguire analisi preventive al fine di progettare azioni, servizi e percorsi dedicati alla fruizione per il maggior numero dei visitatori.

Tali adempimenti sono confluiti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, nell’ambito delle finalità individuate dall’Unione Europea, attraverso un finanziamento di 300 milioni di euro al Ministero, riconosceva un ruolo fondante alla formazione degli operatori del patrimonio.

Si trattava, quindi, di riempire un vuoto in termini tecnici, non essendovi fino a quel momento un’opera che riassumesse, in versione manualistica, gli aspetti della “progettazione per tutti”.

Tale esigenza è stata recepita dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Dipartimento di Scienze umane e sociali, patrimonio culturale, in collaborazione con il Ministero della Cultura – Segretariato Generale, che hanno promosso la redazione del primo “Manuale di progettazione per l’accessibilità e la fruizione ampliata del patrimonio culturale: dai funzionamenti della persona ai funzionamenti dei luoghi della cultura”.

Il Manuale è stato pubblicato dalle Edizioni del CNR, nelle versioni digitale (liberamente consultabile sul sito istituzionale) e cartacea, seguendo i principi base dell’accessibilità.

Il volume è stato presentato presso la Sede Centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche il 12 aprile 2024 e presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura l’11 dicembre 2024, riscuotendo ampio interesse in ambito accademico, professionale e tra gli operatori del settore.

Si tratta del lavoro condiviso di un gruppo di 35 ricercatori tra esperti, studiosi e tecnici, autorevole espressione della cultura italiana di settore, sostenuti da un obiettivo comune: porre il visitatore del patrimonio al centro dell’attenzione e intorno a lui i luoghi della cultura adeguatamente progettati, come il sole e i pianeti nella teoria eliocentrica di Copernico, rappresentazione di un nuovo umanesimo valoriale.

La metodologia innovativa utilizzata si fonda sull’interdisciplinarietà e sull’integrazione delle diverse conoscenze e dei diversi campi del sapere.

Il lavoro è articolato in otto capitoli, prendendo l’avvio dai funzionamenti della persona, intesa come sistema complesso (sulla base dell’International Classification of Functioning, Disability and Health – ICF), per giungere ai funzionamenti dei luoghi della cultura, intesi come “spazi” materiali e immateriali.

Segue una fase inerente alla progettazione accessibile, declinata nei vari contesti “architettonici”, considerati nell’accezione estesa del termine: fisici, senso-percettivi, culturali, cognitivi, tecnologici.

Il “diritto al bello” viene coniugato nella presentazione di casi esemplari di progettazione in luoghi unici e preziosi del patrimonio culturale, come pure nella illustrazione di progetti pilota da cui poter trarre spunti di riflessione e confronto.

L’incontro con i pubblici del patrimonio si realizza quindi nell’excursus storico che ha portato alla realizzazione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche, senso-percettive, culturali e cognitive nei luoghi della cultura.

La visione spazia, inoltre, sull’accessibilità e fruizione ampliata declinata ai Siti riconosciuti patrimonio UNESCO, che hanno svolto e svolgono una funzione trainante per il riconoscimento del ruolo della cultura come “bene pubblico mondiale”, con la presentazione di casi-studio.

Segue poi una sezione sui facilitatori dei luoghi della cultura, declinati attraverso un accurato glossario, realizzato per garantire una uniformità di intenti alle finalità proposte.

Viene, infine, presentata una ampia e articolata analisi della normativa nazionale, europea e internazionale in tema di accessibilità e fruizione ampliata: un prezioso e imprescindibile strumento di consultazione, conoscenza e studio per quanti intendono avvicinarsi alla cultura dell’accoglienza.

Il Manuale, pertanto, si presenta come uno strumento in itinere che, lungi dal voler porre punti fissi e conclusioni, intende avviare modelli di sviluppo virtuosi per i patrimoni del futuro.

La centralità del lavoro si fonda sui principi della Progettazione Universale (Universal Design).

In quest’ottica, i funzionamenti dei luoghi della cultura sono il presupposto per progettare l’accessibilità in modo consapevole e responsabile, non solo per superare le barriere, ma soprattutto per sostenere il cambiamento funzionale, anche in base alle nuove esigenze manifestate dalla complessità sociale.

Il Manuale, allora, non è solo un insieme di linee guida tecniche, ma rappresenta un percorso di ricerca e di riflessione interdisciplinare che guida il cammino verso l’accessibilità universale.

Il valore di tale lavoro risiede proprio in questa visione: una cultura aperta, partecipata, in cui la diversità diventa ricchezza e l’accessibilità non è un vincolo, ma un’opportunità di crescita per l’intera società.

In tal senso si è ritenuto voler presentare l’opera in più “linguaggi”, avviando un percorso comune che mettesse al centro la persona, i suoi diritti e la sua possibilità di vivere la cultura nelle diverse forme.

Tutto ha preso l’avvio da un’attenta osservazione del Prof. Aldo Grassini, Presidente del Museo Tattile Statale Omero di Ancona, il quale, nel momento di ricevere copia del Manuale in versione cartacea, faceva notare l’impossibilità di essere letto da persone con disabilità visiva.

Un impulso che ci ha indicato che dovevamo rimetterci in cammino.

Di fatto il Manuale, espressione delle istanze del presente, è stato presentato, come anzidetto, nell’aprile del 2024 presso la Sala Marconi del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Nel maggio 2024, pochi giorni dopo, veniva emanato il Decreto Legislativo 62/2024, che, confermando la visione presentata nel volume, adottava un approccio bio-psico-sociale alla disabilità.

Veniva altresì riconosciuto, quale diritto soggettivo, il “Progetto di vita individuale”, inteso come un dovere delle istituzioni pubbliche, ponendo la persona con disabilità al centro dell’azione sociale.

La citata legge introduceva, inoltre, un importante aggiornamento terminologico nel linguaggio della disabilità, sostituendo termini stigmatizzanti ancora in uso con un linguaggio “person first”.

Data la rilevanza dei temi trattati, si è ritenuto di realizzare un addendum al volume, centrato proprio sugli aspetti del linguaggio applicati alla disabilità, il cui uso deve essere consapevole, attento e rispettoso.

Ne è nato un Policy Brief, edito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche nell’ottobre del 2024 (liberamente scaricabile dal sito istituzionale) e redatto dagli scriventi.

In questo percorso teso al superamento delle barriere culturali, l’impulso del Prof. Grassini ci ha, pertanto, indicato che era giunto il momento di passare dal “linguaggio ai linguaggi”.

Riprendendo il Decreto 62/2024, ci siamo soffermati su un aspetto della norma che intende il Progetto di vita come un percorso teso a raggiungere i propri obiettivi e le proprie aspirazioni, favorendo i processi di autonomia e autodeterminazione.

Questi temi abbracciano anche gli ambiti rilevanti della formazione, intesa come diritto fondamentale delle persone, secondo quanto riportato dalla nostra Carta Costituzionale.

Un sistema formativo universale che si traduce in uno strumento cruciale per la creazione di una società equa, partecipata e democratica.

La possibilità di estendere alla formazione la declinazione in più linguaggi può, allora, consentire a tutti i tecnici del patrimonio di divenire effettivamente protagonisti e interpreti della progettazione universale.

Per conseguire tale obiettivo, sono state coinvolte numerose Istituzioni, in particolare:

  • la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza, nella persona del Presidente Prof. Pietro Piscitelli, che ha curato la versione braille del Manuale;
  • la Fondazione Officina dei Sensi di Ascoli Piceno, con il Dott. Mirco Fava e la Dott.ssa Lucilla Boschi, per la versione audiolibro;
  • l’Università di Macerata, con il Prof. John Mc Court, la Prof.ssa Elena Di Giovanni e la Prof.ssa Francesca Raffi, per la versione in lingua inglese;
  • l’Ente Nazionale Sordi, con il Dott. Angelo Raffaele Cagnazzo, e l’Associazione Interpreti di Lingua dei Segni Italiana, con la Dott.ssa Maria Dellino, per la versione in Lingua dei Segni Italiana (LIS);
  • l’Istituto dei Sordi di Torino, con il Prof. Enrico Dolza e il Dott. Nicola Della Maggiora, per la versione in International Signs (IS).

A queste si aggiungono la versione cartacea e la versione digitale in italiano, a cura degli scriventi.

Si è pertanto giunti alla realizzazione dell’unico Manuale di progettazione tecnica, a livello nazionale e internazionale, tradotto in 7 diverse versioni, presentato il 18 settembre 2025 presso la Sala della Crociera nel Palazzo del Collegio Romano, sede del Ministero della Cultura.

In questa progettazione abbiamo inteso declinare l’Accessibilità ai temi delle Pari opportunità e della Ricerca, unite alla Sperimentazione.

È prevista, a breve, la traduzione in voce del Manuale in lingua inglese a cura della Fondazione Officina dei Sensi di Ascoli Piceno.

L’intento è, infine, quello di creare delle postazioni innovative di consultazione del Manuale, dislocate capillarmente a livello nazionale, per promuovere la trasversalità dei linguaggi utili alla progettazione universale dei siti culturali e alla formazione dei tecnici del futuro.